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Storia di Dario, medico e volontario

20 febbraio, prima Giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, del personale socioassistenziale e del volontariato: in una data così significativa abbiamo raccolto una testimonianza.

Dario Cerrato è medico, ha avuto una carriera importante e ricca di soddisfazioni che lo ha portato anche a occuparsi dei Servizi Sociali del proprio comune. Ha impostato tutta la propria vita sull’essere utile agli altri ed evidentemente ci ha preso gusto: una volta in pensione, è immediatamente diventato volontario Auser. “Mi hanno invitato degli amici e devo dire che avevano ragione – racconta Dario -, del resto anni fa avevo seguito attivamente la nascita di Auser Vaiano Cremasco. Mi piace stare vicino alle persone, ascoltarle: per risolvere i loro problemi bisogna per prima cosa aprire bene le orecchie, anche con pazienza, poi mettere a disposizione tutto quello che sai, dalla tecnica all’esperienza di vita”.
Dario è tornato in prima linea come medico vaccinatore presso l’hub di Crema: “Che il vaccino fosse l’unica risorsa contro la pandemia l’avevamo capito e tutti noi che abbiamo aderito alla campagna vaccinale ci siamo messi in servizio con tutta la forza possibile. Ricordo la bimba - e qui Dario si commuove, perché all’umanità non ci si abitua - che ci ha portato un disegno in cui aveva ritratto noi, medici e infermiere, che aiutavamo i bambini e lei che diceva “Grazie!”… l’abbiamo lasciato all’hub, è troppo bello. Mi viene in mente anche un signore che era arrivato abbastanza reattivo, aveva paura della terza dose e voleva l’esenzione a causa di una dermatite; con un paio di battute spiritose l’ho stupito e si è convinto, si è vaccinato ed è andato via contentissimo”.
All’hub di Crema opera anche un’altra figura centrale dell’Auser locale: si tratta di Doretta Nolli, che è un’assistente sanitaria e prima della pensione si occupava di medicina preventiva sul territorio.
“Dopo tutto quello che è successo, è giusto dedicare una giornata a medici, operatori sanitari e volontari – commenta Dario -. L’amarezza viene dal fatto che ancora tante persone non si fidano della scienza, ma di qualcosa che appare più semplice: si apre una pagina web credendo che da lì esca tutto ciò che serve per colmare la sete di conoscenza. Purtroppo non funziona così. Internet è uno strumento straordinario, ma non ci sono filtri; se uno non sa dove andare a cercare è come chiedere qualsiasi cosa a chi passa per strada”.
Come medico, Dario chiede di investire nella prevenzione: “Senza una cultura radicata della prevenzione non ci saranno mai ospedali abbastanza – sottolinea -. Movimento, alimentazione sana, una vita sociale attiva e ricca di relazioni amicali, l’utilizzo di apparecchi acustici appena insorge il bisogno sono alcuni dei punti fermi per invecchiare in salute più a lungo possibile. In Auser e anche in altri centri organizzo incontri con persone in età matura per fare ginnastica cognitiva, un’ora alla settimana per allenare insieme attenzione, memoria, capacità logiche e matematiche, capacità linguistiche… Recentemente anche su riviste autorevoli come The Lancet è stata messa in risalto la possibilità che si possa ritardare la comparsa delle demenze, con gli accorgimenti sopra citati: prevenire non costa granché, come vedete!”
Impegno, visione, rispetto di ogni essere umano sono le chiavi per essere come Dario, medico e volontario, qualcuno che il mondo lo migliora davvero, un pezzo alla volta.


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