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CONVEGNO SULLA TELEFONIA SOCIALE DI AUSER: SINTESI DELLA GIORNATA

Si è svolto il 23 giugno a Sesto San Giovanni (MI) il convegno “LA TELEFONIA SOCIALE DI AUSER: UNO STRUMENTO PER METTERE AL CENTRO LA PERSONA, FORNIRE SERVIZI E FAVORIRE L'INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA”, organizzato da Auser Regionale Lombardia. 
Il “Filo d'Argento” è ormai diventato un brand di Auser ed è una realtà unica che comprende sia la telefonia sociale che la presa in carico dei bisogni espressi dagli utenti: tutto ruota attorno al numero verde gratuito 800995988 (con riconoscimento automatico della zona di chiamata e conseguente risposta dal punto di ascolto più vicino all’utente), oltre ovviamente ai recapiti delle singole sedi locali. In Lombardia sono attive 460 associazioni locali, che registrano complessivamente circa 80.000 soci di cui quasi 6.000 sono volontari che ogni giorno si prestano per poter erogare servizi quali accompagnamento protetto a visite e terapie, consegna di spesa e farmaci, compagnia telefonica e domiciliare, segretariato sociale e molto altro. 
“La telefonia sociale è nata nel 2004 come Progetto Aquilone a Legnano, Milano e Monza come sperimentazione – spiega Rosa Romano, componente della presidenza di Auser Regionale Lombardia - che si proponeva di ascoltare, accogliere e prendere in carico basandosi sulla disponibilità dei volontari, ma lo scopo era già allora diventare una sentinella sul territorio, diventando centro di raccolta dati per l'analisi e ponte per gli utenti per accedere ai servizi integrati. Nel primo anno si ottennero 3549 contatti, l'anno successivo si fu in grado anche di stilare un profilo dell'utenza che sostanzialmente non è cambiato negli anni: prevalentemente donne, oltre i 75 anni e, dato importante, per i tre quarti non in carico alle istituzioni: ecco i cosiddetti bisogni inespressi. Negli anni il sistema di telefonia e presa in carico è stato rinominato Filo d’Argento, si è esteso a tutta la regione con una crescita media annua di 2770 utenti e ora è una realtà concreta, complessa ed efficientissima”. 
Le novità introdotte sono la geolocalizzazione (permette di organizzare i trasporti in maniera strategica e, dunque, più ecologica), la telefonia attiva per la compagnia telefonica e la videotelefonia, oltre ai monitoraggi su richiesta a scopo preventivo (per vaccinazioni, emergenza caldo, somministrazione di medicinali). “La videotelefonia – aggiunge Romano - ha un aspetto non secondario, cioè spinge l'anziano solo a non trascurarsi: per apparire in video vorrà lavarsi, vestirsi e pettinarsi bene, non passerà la giornata in pigiama. La telefonia è diventata anche cabina di regia per coordinare reti d'aiuto, supporto allo sportello welfare, notevole mezzo per la raccolta di dati sul territorio”. 

DATI FILO D’ARGENTO AUSER IN LOMBARDIA NEL 2015
Telefonate ricevute > 244.017
Servizi erogati > 543.285
Cittadini assistiti > 32.911
“Si calcola che per ogni euro speso ci sia un ritorno sociale di investimento pari a 11 volte – sottolinea Enzo Costa, presidente nazionale di Auser – e dunque il volontariato è una risorsa straordinaria per il pubblico. Gli utenti, altrimenti, potrebbero non esercitare alcuni diritti, come quello alla cura a causa della mobilità negata: ecco uno dei motivi per cui le istituzioni non possono far mancare il proprio sostegno ad associazioni come la nostra”. Il Filo d’Argento è stato premiato dalla Comunità Europea e la Fondazione Re Baldovino ha recentemente inviato a Milano e Legnano una delegazione con lo scopo di studiare il sistema per importarlo in Belgio. “La telefonia sociale è un punto di orgoglio perché è stata una grandissima intuizione di Auser e oggi, a livello nazionale, riceve in un anno 1.400.000 chiamate – prosegue Costa -. La società ha bisogno di punti di riferimento, di relazione, di socializzazione che né il mercato né le istituzioni possono dare. Dalle università popolari al turismo sociale, dalla solidarietà internazionale all'educazione permanente, oltre ai servizi alla persona Auser apre un mondo. Risolve bisogni e offre opportunità di partecipazione. La nostra è un'attività che si evolve per il cambiamento demografico importante e per la necessità di non delegare più a famiglie disgregate e in difficoltà l'onere della cura dell'anziano, che deve essere attivo e incluso in una società e non emarginato. Chi chiama il numero verde 800 995 988 ha una possibilità in più di pensare serenamente al futuro”. 
Interessante la presentazione di alcuni progetti, come il monitoraggio porta a porta effettuato in provincia di Lecco (Colico, seguiranno Paderno d’Adda e Calco) perché sempre più anziani non hanno il telefono fisso ma solo il cellulare, spesso non sapendo utilizzarlo adeguatamente, e il monitoraggio costante (per ora di 10 anziani che hanno volontariamente aderito alla sperimentazione) attraverso la domotica e i sensori collegati ai computer di Auser. 
“Soggetti in movimento”, a Gallarate, copre due ambiti territoriali, costringendo Auser ad andare oltre i compiti tradizionali di aiuto entrando nella terra di mezzo tra autosufficienza e non autosufficienza, sconosciuta ai più: “Occorre valorizzare l’invecchiamento attivo come risorsa, avviare una presa in carico integrata con lo scopo di garantire la continuità assistenziale con un rete di protezione che coinvolge più soggetti, stimolando le capacità residue e valorizzando numerose attività traverso una struttura di governance che comprende tutti i partner, dalla Asl ai comuni fino alle associazioni – spiega Rino Campioni, presidente di Auser Insieme di Gallarate Onlus -. I bisogni dei cittadini sono divisi per problematica e sette front desk raccolgono le richieste su una piattaforma condivisa da tutti i partner, in modo che intervenga velocemente chi può farlo con maggiore competenza: il progetto coinvolge Gallarate, Cassano, Samarate, Albizzate, Jerago con Orago, Cairate e Solbiate Arno”. 
L’apporto fondamentale del servizio Filo d’Argento per superare distanze e alleggerire fragilità è stato ben testimoniato da Federica Stolfinati, Sindaca di Schivenoglia (paese del Mantovano in cui ci sono anziani che vivono praticamente isolati in case in campagna, a meno che i volontari Auser vadano a trovarli e li accompagnino dal medico o a fare la spesa: a beneficiare della collaborazione con Auser per garantire il welfare è una rete di sette comuni) e Delfina Zendrini, della ASST Val Camonica (ci sono persone che dalla valle hanno bisogno di recarsi periodicamente fino a Milano per curare patologie gravi e senza un volontario accompagnatore, che spesso diventa anche il referente per i medici, per il pubblico affrontare i costi del trasporto e dell’accompagnamento sarebbe impossibile). 
I risultati dell’impegno di Auser sono stati ampiamente riconosciuti dai rappresentanti delle istituzioni presenti: “Ringrazio Auser per lo straordinario lavoro che svolge ogni giorno con il suo esercito del bene, i volontari che spostano l'io verso il noi – ha detto Giulio Gallera, Assessore al Reddito di Autonomia e Inclusione sociale di Regione Lombardia -. Ci sono forze che il Pubblico non è in grado di mettere in campo e stiamo ragionando sempre più con lo stesso modello applicato da Auser a Gallarate: l'impostazione che sto cercando di dare è mettere a sistema le risposte alla fragilità passando da Welfare State a Welfare Society, perché le risorse sono sempre più scarse e le istituzioni non sono così veloci a leggere i bisogni e dare risposte. Tutti devono essere protagonisti di questo processo e le istituzioni devono essere regia, assorbendo le esperienze virtuose nelle politiche pubbliche”.
Mirco Fagioli, in rappresentanza dell’ATS Città Metropolitana di Milano, ha posto l’accento sull’importanza delle banche dati condivise in un lavoro di rete, raccontando il progetto attuato con Auser Milano e Auser Ticino Olona per il monitoraggio delle persone anziane durante il periodo della cosiddetta “emergenza caldo” e ritenendo l’analisi dei dati basilare anche per la programmazione degli interventi istituzionali. L’esperienza in rete, del resto, ha dato ottimi frutti anche dalla collaborazione di Auser con lo sportello sociale SPI in Lombardia, come ha raccontato Claudio Dossi (SPI Regionale Lombardia). 
“L'assessore Gallera ha aperto col Terzo Settore cinque tavoli di lavoro, gli va riconosciuta grande attenzione nei confronti del mondo del volontariato e dell'associazionismo – ha concluso Lella Brambilla, presidente di Auser Regionale Lombardia -. È chiaro che per le istituzioni occorre fare delle scelte per quanto riguarda i finanziamenti da erogare, ma è altrettanto vero che la collaborazione con le associazioni è una strada obbligatoria perché il denaro pubblico non può coprire necessità e bisogni sempre più individualizzati. Il Filo d’Argento non è più un progetto bensì una realtà strutturale che ha bisogno della certezza di una continuità, che anche i finanziamenti europei non danno. La mancanza di fondi rischia di chiudere un'esperienza decennale straordinaria, lasciando abbandonate tutte le persone che noi oggi aiutiamo. Istituzioni e comuni hanno ben presenti queste realtà, il lavoro in rete sta dando frutti straordinari ed è impossibile interromperlo. Togliere anche i nostri servizi, dato che un anziano su cinque è a rischio di isolamento sociale e di depressione, con un numero enorme di donne sole e in difficoltà economica, significherebbe creare una crisi senza precedenti. Chiediamo dunque alle istituzioni di starci vicino, mantenendo uno sguardo prospettico e funzionale sulla realtà”. 


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